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I Grandi Maestri | Ernesto Gismondi

Ernesto Gismondi (autoritratto)

Il 31Dicembre 2020 è venuto a mancare Ernesto Gismondi, all’età di 89 anni. «Ci ha lasciato Ernesto Gismondi, grande innovatore e amico. Ha illuminato con Artemide il mondo, ha usato per primo la plastica per fare mobili, regatato a testa alta nei mari di politica e imprenditoria, aperto nuovi orizzonti nel design. Il suo genio antiretorico mi mancherà». Stefano Boeri

Diplomato al liceo classico, si laurea in ingegneria aeronautica al Politecnico di Milano nel 1957 e in ingegneria missilistica alla Scuola Superiore di ingegneria di Roma nel 1959. Dal 1959 al 1964 diventa professore associato del dipartimento Motori per missili al Politecnico di Milano. Fonda nel 1959, con il designer Sergio Mazza, Artemide, società attiva nel settore dell’illuminazione, di cui è presidente e consigliere delegato. Gismondi, spesso è associato solo al nome Artemide, ma non dimentichiamo che, nel 1970, come designer industriale, sviluppa nel 1981 Memphis, laboratorio di ricerca sul design di avanguardia, e nel 1989 Metamemphis in cui la ricerca si estende al rapporto artisti-designer. Ricopre le cariche all’Associazione Industriale Lombarda, in Federmeccanica, alla Confindustria, all’Ente Autonomo Fiera di Milano, è stato vicepresidente dell’Adi e membro del Consiglio d’amministrazione della XIX Triennale di Milano. (1) Nel 1994 ottiene il Premio Compasso d’Oro alla Carriera e nel 1997 l’European Design Prize. Nel 2017 riceve il Premio alla Carriera del Salone del Mobile Milano award, nel 2008 riceve la prestigiosa nomina a Cavaliere del Lavoro conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel 2018 vince il Compasso D’Oro alla Carriera.

La premiazione di Ernesto Gismondi con il Compasso d'Oro(1994 – Premio Compasso d’Oro alla Carriera – Ernesto Gismondi – Photo courtesy: Pinterest)

La storia italiana del design della luce

Il design degli apparecchi di illuminazione è un settore articolato, con forti interazioni tra maestranze e progettisti, che uniscono innovazione, invenzione e tecnologia.

“L’attento uso dei nuovi tipi di fonte luminosa, che il progresso tecnologico ha introdotto sul mercato, insieme alle interessanti ricerche formali per un preciso funzionamento pratico e estetico dell’apparecchio, ha fatto di molti modelli ideati da designer italiani, un esempio di corretta progettazione ispirata da una profonda conoscenza dei problemi tecnici connessi all’illuminazione”. Vittorio Gregotti

Poiché il nostro team si occupa di progettazione illuminotecnica, vogliamo sottolineare l’innovazione e la qualità concepite per lo sviluppo culturale dei progetti di luce. Gismondi e Mazza coinvolgono i nomi più importanti dello scenario milanese, i maggiori rappresentati del razionalismo italiano, impegnati nella costruzione del grattacielo Pirelli, della Torre vicina alla Triennale, … , e italiano come Vico Magistretti, i BBPR, Gio Ponti, Gianfranco Frattini, Livio Castiglioni, Ettore Sottsass, Enzo Mari e Gae Aulenti. Come citato nel precedente articolo di Vico Magistretti, la lampada da tavolo Eclisse nel 1967 ottiene il Compasso d’Oro, il Primo per Artemide. Così Artemide, già nota nell’affrontare il nuovo “mondo di plastica”, riesce presto a realizzare prodotti di grande serie, grazie al proficuo dialogo con i progettisti, si concentra su una capillare distribuzione tesa a raggiungere il grande pubblico. (2) Nel mondo dell’arredo in plastica Selene di Magistretti, del 1969, è stata la prima sedia stampata in un pezzo unico prodotta in Italia. Nel 1972, Gismondi, crea nel milanese, uno stabilimento all’avanguardia.
“Progettavamo intorno all’oggetto iconico elettrico: la lampadina”, ha affermato spesso Gismondi. Intorno alla fonte luminosa nasceva la forma; dalla sapiente combinazione fra esplorazione funzionale e tecnologica, invenzione ed estetica, prendevano vita prodotti e sistemi che mettevano al centro le esigenze di vivere la casa, gli spazi e le architetture» scrive Gilda Bojardi da Interni Settembre 2020.

In un’intervista del 21 luglio 2003 a Milano, Ernesto Gismondi alla domanda di Francesca Picchi “Quali sono i prodotti che rappresentano Artemide?” Risponde: “Tizio, Tolomeo, Emporium … (…)” (3)

La diffusione della plastica in nuovi campi di applicazione

Nella prima produzione di Artemide ricordiamo Alfa (1959) e Delta (1960) di Sergio Mazza, Ro (1960) e Talia (1963) del BBPR. Domus, 399, febbraio 1963 scrive “[…] cerca di ottenere un prodotto che, pur avendo le garanzie che oggi soltanto la produzione industriale può offrire, sia principalmente espressione di cultura […]“ (4)

  • 1972 – Lampada da tavolo “Tizio” per Artemide – Richard Sapper (esposta al MoMa di New York)

(1972 – Lampada da tavolo “Tizio” per Artemide – Richard Sapper – Photo courtesy: Pinterest

  • 1989 – Lampada da tavolo “Tolomeo” per Artemide – Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina (Vince il Compasso d’Oro due anni dopo)

Durante la ricerca del materiale per questo articolo, nell’archivio dello Studio dell’Architetto Piero Castiglioni, il nostro occhio viene catturato dai cataloghi “Artemide, catalogo 1970”, “Artemide 1973” e “Artemide 1985”. In copertina leggiamo “Artemide. Lampade, mobili, oggetti per arredare. Catalogo ’70, Italia”. Apriamolo … :

  • 1959 – Lampada da tavolo “Alfa” per Artemide – Sergio Mazza

(1959 – Lampada da tavolo “Alfa” per Artemide – Sergio Mazza – Photo courtesy: Pinterest)

  • 1969 – Lampada da tavolo “Fato” per Artemide – Gio Ponti


(1969 – Lampada da tavolo “Fato” per Artemide – Gio Ponti – Photo courtesy: Sito Artemide)

  • 1969 – Lampada da tavolo “Boalum” per Artemide – Livio Castiglioni, Gianfranco Frattini

La lampada Boalum per Artemide(1969 – Lampada da tavolo “Boalum” per Artemide – Livio Castiglioni, Gianfranco Frattini – Photo courtesy: Piero Castiglioni)

Il Boalum, “Diva Luminosa” di quegli anni, rimane a lungo un best-seller e si carica presto di un valore speciale, portatore di un messaggio nuovo, di innovazione e di trasformazioni. Frattini, afferma che fu la spirale di un’ aspirapolvere a suggerire la soluzione di un lungo tubo flessibile e luminoso. (5) Piero Castiglioni ci racconta che suo padre Livio si trovava con Gianfranco Frattini per lavoro a Anacapri. Trovandosi sotto un ombrellone a bordo della piscina dell’Hotel Imperial, Livio esclamò, vedendo il manutentore della piscina con un tubo per pulire la piscina, “Quella lì sarà la nostra lampada” e Giangranco Frattini rispose “Un tubo?”. Una lampada con quel design non esisteva, inoltre più pezzi potevano creare diverse composizioni. Così Livio Castglioni prima si rivolse a una fabbrica che produceva tubi e si fece fare un tubo che consentisse il passaggio di fili elettrici. Poi andò da Leuci a Lecco, all’epoca unica azienda di luci italiana, e chiese di apporre delle modifiche alle lampade siluro, utilizzate per le targhe delle macchine. Infine andò in una fabbrica di bottoni dove trovò degli automatici adatti per la composizione in serie delle lampade siluro. Questo approccio al progetto oltre che a essere molto concreto è affascinante. Il prototipo viene plasmato dal Designer in tutte le sue componenti, dove il punto di forza è la collaborazione integrata tra progettista, maestranze e imprenditore.

  • Lampada da tavolo “Mezzoracolo” per Artemide – Gae Aulenti

Mezzoracolo, una lampada prodotta da Artemide(Lampada da tavolo “Mezzoracolo” per Artemide – Gae Aulenti – Photo courtesy: Pinterest)

Nei cataloghi oltre agli apparecchi per illuminazione interni, troviamo anche apparecchi illuminazione per esterni.
Nel catalogo del 1973:

  • 1965 – Lampada da terra “Polluce” per Artemide – Anna Fasolis, Enzo Mari
  • Lampada da tavolo “Nesso” per Artemide – Gruppo Architetti Urbanisti Città Nuova
  • Lampada a sospensione “Cynthia” per Artemide – Mario Marenco

Nel 1975 il primo prodotto firmato da Ernesto Gismondi:

Nel 1985 con Aton barra nasce il primo sistema di Artemide, il predecessore di Artemide Architectural. Nel catalogo del 1985:

  • Lampada a morsetto “Alistro morsetto” per Artemide – Ernesto Gismondi
  • Lampada da tavolo “Brontes” per Artemide – Cini Boeri

La lampada Brontes
(Lampada da tavolo “Brontes” per Artemide – Cini Boeri- Photo courtesy: Pinterest)

  • Lampada da tavolo “Patroclo” per Artemide – Gae Aulenti

La lampada da tavolo Patroclo(Lampada da tavolo “Patroclo” per Artemide – Gae Aulenti – Photo courtesy: Pinterest)

  • 1982 – Lampada da terra “Callimaco” per Artemide – Ettore Sottsass

Callimaco, una lampada di Ernesto Gismondi per Artemide(1982 – Lampada da terra ”Callimaco” per Artemide – Ettore Sottsass – Photo courtesy: Pinterest)

  • 1979 – Lampada da terra “Megaron” per Artemide – Gianfranco Frattini

(1979 – Lampada da terra “Megaron” per Artemide –Gianfranco Frattini – Photo courtesy: Pinterest)

La Megaron, presentata al Salone del Mobile del’79, è un esempio significativo di demitizzazione dell’oggetto, in un campo in cui i designer si lasciano spesso prendere la mano, più inclini a considerare l’immagine della lampada in sé che non la qualità e la proprietà della luce. (5)
Nel catalogo di Artemide del 1988 appare la citazione di Anacreonte, IV sec. A.C.: “Cacciatrice di cervi, bionda figlia di Giove Artemide, signora delle fiere selvaggie, te imploro, che proteggi sui gorghi dell’Eteo una città di prodi, lieta: tu non governi cittadini incivili.” Questa frase ci ricorda l’importanza di avere un bagaglio culturale che abbraccia tutte le discipline, come consigliava Vico Magistretti ai futuri Architetti. Divertente l’aneddoto della scelta del nome Artemide: “C’era già un’azienda che si chiamava Azucena e volevamo arrivare prima di loro nell’elenco telefonico”. (6)

Il ruolo dell’imprenditore nel mondo del Design Italiano

“Ha lasciato la vita ma non la sua azienda” così l’architetto Piero Castiglioni ricorda Ernesto Gismondi. Non ha mai lasciato la sua azienda, considerata tra le più quotate nel mondo del design dell’illuminazione. La figura di imprenditore è stata determinante per il futuro di Artemide. Figura essenziale, poiché ha selezionato Architetti e Designer nazionali e internazionali come Santiago Calatrava, Richard Sapper, Peter Zegers e Adrien Gardere, per garantire una conoscenza più vasta di quello che rappresenta il mondo della cultura della luce. Ha saputo condizionare nel modo corretto i progetti delle lampade (nel valutarne la fattibilità, i materiali, trovare il giusto equilibrio tra domanda e offerta di mercato). Oggi divenute icone del Design a livello internazionale, tanto che sono esposte nei maggiori musei di arte moderna e nelle collezione di design nel mondo, sono infatti presenti al MoMa di New York, al Victoria and Albert Museum di Londra, al Centre Georges Pompidou di Parigi, al Museo della Scienza e delle Tecnica di Milano e alla Galleria nazionale di Arte Moderna di Roma. Per dare maggiore importanza all’immagine del Brand, per primo, ha proposto la collezione “Modern Classic” dove è possibile ritrovare le lampade storiche in catalogo, come la Patroclo di Gae Aulenti, nella versione HALO o LED. In un momento di stallo progettuale, verso la metà degli anni ’90, Artemide ha intrapreso, al fine di progettare apparecchi sempre più nuovi, una collaborazione con l’ospedale San Raffaele di Milano. Con psicologi e professionisti del marketing, propone come obiettivo della ricerca soluzioni atte a migliorare il benessere dell’uomo durante le sue molteplici attività (leggere, guardare la tv, lavorare al computer, …). Anche in questa ricerca spicca l’importanza dell’aspetto imprenditoriale del Presidente, che ha saputo trovare un giusto connubio tra ricerca e innovazione. Gismondi sottolinea, in un’intervista, che l’innovazione senza la ricerca non esiste, poiché non si andrebbe a migliorare il prodotto ma solamente a cambiarlo. (7)

Bibliografia:
(1) Pansera A., Dizionario del design italiano, Milano, Cantini Editore, 1995
(2) Pansera A., Storia del disegno industriale italiano, Bari, Editori Laterza, 1993
(3) Castelli G., Antonelli P., Picchi F., La fabbrica del design, Ginevra-Milano, Skira Editore, 2007
(4) Bassi A., La luce italiana, Milano, Electa, 2003
(5) Santini P. C., Italian Design, Gianfranco Frattini, Pordenone, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1988
(6) https://www.internimagazine.it/news/ernesto-gismondi-artemide/
(7) https://www.specchioeconomico.com/201201/gismondi.html

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Questa sezione è dedicata al design e alla storia dell'architettura. Cercheremo con l'analisi storica di capire i bisogni attuali e quali saranno gli obiettivi futuri. Inoltre parleremo dei concorsi, le porte di accesso al mercato del lavoro, delle associazioni di settore e dell'indotto reale dietro le multinazionali produttrici di lampade.

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