HOME / News / La lampadina LED non può sostituire la lampadina alogena

Confronto tra lampadine

Design della sorgente luminosa

(Sorgenti a confronto – Photo courtesy: Petrucci Marco Lighting Design)

L’efficientamento energetico tiene conto per lo più di paramenti esclusivamente quantitativi. La messa al bando delle lampadine alogene abbasserà notevolmente la qualità di luce nelle nostre abitazioni.

Nelle lampadine alogene la luce è emessa da un filamento di metallo reso incandescente dal passaggio della corrente elettrica. La lampada Scintilla disegnata nel 1972 e prodotta da Fontana Arte, design minimale e massima resa luminosa, è l’esaltazione del concetto di sparkling light. In questo caso, cosa succederebbe se cambiassimo la sorgente? Avremmo come risultato un diverso design, una inferiore resa cromatica e conseguentemente una minore quantità di luce. La lampada Parantesi della Flos disegnata nel 1971, la Lampada Arco del 1962 e altre icone del Design, sarebbero private della loro identità.

Il LED (l’acronimo di Light Emitting Diode), è un dispositivo a semiconduttore in grado di emettere una radiazione luminosa. Caratteristica peculiare è la miniaturizzazione e il controllo del singolo punto di emissione luminosa. L’aumento della quantità di luce emessa è direttamente proporzionale all’aumento della quantità di calore prodotta, rapporto a cui è strettamente legata la durata nel tempo del dispositivo.

I LED sono sempre più utilizzati in ambito illuminotecnico in sostituzione di quasi tutte le sorgenti tradizionali. Dal punto di vista applicativo gli standard richiedono, lunga durata di funzionamento, ridotti costi di manutenzione, elevato rendimento, accensione a freddo, assenza di componenti IR e UV, insensibilità a umidità e vibrazioni, per questo la scelta di apparecchi di illuminazione LED occupa ormai prepotentemente la scena nel mercato globale.

Sicuramente i LED permettono di creare scenari con linee continue luminose di piccole dimensioni, (soluzione impensabile da raggiungere con lampade alogene) permettono la miniaturizzazione degli apparecchi, consentendo la massima integrazione dell’apparecchio nell’architettura, e per tanti altri impieghi sono molto performanti.

Le lampadine alogene hanno un fattore di resa cromatica pari a 100, mentre i LED si attestano per la maggior parte (sorgenti integrate in apparecchi) intorno a un CRI 80, con eccezioni fino a CRI >95. Da non confondere però, la resa cromatica con lo spettro di emissione nel visibile delle sorgenti luminose. I LED normalmente usati per l’illuminazione hanno uno spettro continuo caratterizzato da una buona emissione tra i 400 e i 600 nanometri, ossia dal violetto fino all’arancione, ma soprattutto sono caratterizzati da basse emissioni nel rosso, dai 600 ai 700 nanometri.

Una sorgente non dovrebbe escludere l’altra, ogni cosa al suo posto e ogni posto la sua cosa. Siamo disposti a rinunciare alla qualità della luce, a favore di un ipotetico risparmio energetico in campo domestico?

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Questa sezione è dedicata al design e alla storia dell'architettura. Cercheremo con l'analisi storica di capire i bisogni attuali e quali saranno gli obiettivi futuri. Inoltre parleremo dei concorsi, le porte di accesso al mercato del lavoro, delle associazioni di settore e dell'indotto reale dietro le multinazionali produttrici di lampade.

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